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numeri arretrati

ns 2  2011

Il volto dell’altro.
Intellettuali ebrei e cultura europea del Novecento

a cura di Mario Pezzella

pp. 344
€ 26,00
ISBN  9788874623471
ISSN 1590-5608

Sommario

 

SAGGI

Enzo Traverso, La fine di un ciclo. Le metamorfosi dell’intellettuale ebreo
Clemens-Carl Härle, Gli ebrei d’Europa, oggi 
Stéphane Mosès, Tipologie della modernità ebraica
Alain Badiou, Contro il negazionismo

Alain Badiou, Intervista con il giornale «Haaretz»
Èric Michaud, Ritratti dell’ebreo come negatore dell’Incarnazione

Jean-François Lyotard, La mano-missione
Jean-François Lyotard, Di un trait d’union
Günther Anders, Il mio ebraismo
Judith Butler, «Semplicemente appartengo a loro»
Paola Di Cori, Ebraismo:cosmopolitismo, pluralismo, multiculturalismo
Alberto Cavaglion, Il buon uso dell’apologia. Cesare Cases e l’ebraismo
Eric L. Santner,I miracoli avvengono: Benjamin, Rosenzweig, Freud e la consistenza del prossimo
Gianfranco Bonola, L’ostinazione ebraica. Due lettere dal carteggio tra Franz Rosenzweig ed Eugen Rosenstock (1916)
Massimo Cappitti, Brevi note sull’Anticristo. Lieb lettore di Solov’ëv
Fritz Lieb, Speculazione e rivelazione
Mario Pezzella, Le voci di Celan

L’OSPITE

Giacomo Magrini, Fiambre

ARCHIVIO

Franco Fortini, Scritti dispersi sull’ebraismo (1946-1990) 
a c. e con uno scritto di Alessandra Reccia

In un momento storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato dalla rinascita in varie forme del razzismo, dall’esclusione dell’altro e del diverso, dal richiamo a forme di identità culturale chiuse e impermeabili, è di particolare importanza riproporre quel filone specifico della cultura ebraica della prima metà del 900 che mise al centro il confronto con il pensiero e la letteratura dell’Europa ad esso contemporanea. Riprendendo un concetto di Emanuel Levinas, si può dire che le esperienze culturali di cui si parla in questo numero dell’«Ospite ingrato» hanno scelto di interrogare in profondità e senza riserve “il volto dell’altro”. Le opere di filosofi come Benjamin, Rosenzweig, di scrittori come Proust, Kafka o Celan, nella loro estrema diversità hanno in comune il fatto di essere profondamente radicate nella tradizione e nelle prospettive dell’ebraismo: e tuttavia, con altrettanta evidenza, esse sarebbero impensabili senza il confronto con le tendenze più critiche e radicali del pensiero europeo. Nell’ora presente, in cui questa grande tradizione critica si sta indebolendo e rischia di venir meno, stretta fra una concezione chiusa e riduttiva dell’identità nazionale ebraica, e la melma del negazionismo e dell’antisemitismo, l’«Ospite ingrato» intende richiamare e discutere la storia e la memoria di una cultura caratterizzata dal coraggio dell’Esodo, della metamorfosi e della pluralità culturale; e unisce non per caso scritti di ebrei la cui riflessione in quest’ambito è di grande rilievo, come Arendt e Anders, a testi di intellettuali contemporanei (come Badiou, Lyotard, Santner) che s’interrogano tanto sul senso di quella eredità, quanto sull’evoluzione del pensiero critico, nella convinzione che di entrambe continuiamo a non poter fare a meno. 

Curatore del numero è Mario Pezzella (Scuola Normale di Pisa), che di recente ha dedicato uno studio monografico a Walter Benjamin (La memoria del possibile, 2009) e tradotto, tra gli altri, Michael Löwy (Segnalatore d’incendio, 2004).

 

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